🤩 Black Friday! Vai nel nostro Shop per scoprire le offerte! Promozione valida fino al 26 novembre 🤗
Di cosa si tratta?
Il Centro per lo Sviluppo Cognitivo ha ottenuto l’autorizzazione alla prima Certificazione diagnostica per i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA). Nel nostro staff sono presenti neuropsichiatri Infantili, psicologi e logopedisti che la Regione Lombardia (ASL MI 1) ha riconosciuto essere in possesso dei criteri per poter eseguire con competenza i passaggi del processo valutativo richiesto dalla legge per la diagnosi di DSA.
I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) sono condizioni che possono essere rintracciate in bambini e ragazzi con intelligenza nella norma, o superiore, non dovute a disimpegno o svogliatezza che non permettono un adeguato e agevole apprendimento didattico, perché una, o più funzioni strumentali scolastiche (lettura, scrittura e calcolo) non sono adeguatamente automatizzate.
La dislessia, il DSA più conosciuto, rappresenta il disturbo prototipico e riguarda l’abilità di decodifica della lettura, ma non è l’unico: sono inquadrabili nei DSA anche la disortografia, il disturbo dell’abilità ortografica, la disgrafia, il disturbo dell’abilità grafo motoria, e la discalculia, il disturbo del senso del numero, dei fatti aritmetici e del calcolo mentale.
Nell’acronimo DSA, la “S” sta per specifico, con il quale si intende puntualizzare che il disturbo non riguarda l’intera sfera cognitiva-intellettiva, ma interessa in modo specifico le funzioni di lettura, scrittura, e calcolo che possono essere rintracciate isolatamente o in associazione. Molto spesso i bambini portatori di un DSA hanno attività ludiche, ricreative e di relazione assolutamente normali. Solo a scuola hanno delle difficoltà, o un rendimento inferiore alle attese.
La diagnosi di dislessia, disortografia e disgrafia può essere fatta solo dopo la conclusione del primo ciclo della scuola primaria (prima e seconda classe), mentre per la diagnosi di discalculia è necessario attendere la fine della terza classe di scuola primaria.
Tuttavia, se esiste il sospetto di una difficoltà, o un disturbo in ambito scolastico, è possibile eseguire la valutazione anche nel corso dei primi due anni della scuola primaria, per decidere se intervenire con una didattica personalizzata, o un trattamento di potenziamento delle abilità cognitive, che possano far rientrare, almeno in parte, il disturbo o la difficoltà.
Se la condizione di disturbo permane, è opportuno formalizzare la diagnosi, dalla fine della seconda elementare in poi, in modo che possano essere applicati i benefici della legge 170, dell’ottobre del 2010, che impone alla scuola l’utilizzo di tutti i metodi compensativi e dispensativi, personalizzati, necessari ad un apprendimento efficace del soggetto DSA, consentendogli un più sereno percorso scolastico.
L’iter diagnostico impone obbligatoriamente la somministrazione di un test per il quoziente intellettivo che permetta di escludere il funzionamento intellettivo limite, condizione diversa dal DSA che necessita di un intervento differente.
E’ prevista poi la somministrazione di alcuni test scolastici standardizzati, della classe di competenza del bambino che consentono di “posizionare” la sua abilità rispetto ai coetanei; esistono precisi criteri statistici con i quali si stabilisce la difficoltà, che ancora non permette la diagnosi, e il disturbo che sancisce la condizione di DSA.
In particolare sono somministrati:
per la decodifica di lettura:
– Una lista di non parole che investiga la funzionalità della via fonologica di lettura, quella che permette il primo apprendimento della lettura e consente, nei lettori abili, di decodificare termini che non sono ancora presenti nel proprio “vocabolario”.
– Una lista di parole che investiga la funzionalità della via lessicale di lettura, quella che permette, dopo il primo apprendimento, di decodificare velocemente le parole conosciute, presenti nel “magazzino” ortografico lessicale.
– Un brano della classe di competenza che ha valore “ecologico” e valuta l’influenza del contesto semantico sull’abilità di lettura.
Per la comprensione della lettura:
– Un brano, eventualmente letto dall’esaminatore, dopo il quale sono poste alcune domande a scelta multipla sui contenuti del testo
Per l’ortografia sono previste:
– Dettatura di una lista di non parole che investiga la funzionalità della corretta conversione tra l’informazione linguistica (fonema) e l’esecuzione grafica (grafema).
– Dettatura di una lista di parole che investiga la correttezza ortografica di parole conosciute .
– Dettatura di un brano adeguato alla classe.
– Breve testo di scrittura spontanea.
Per l’abilità grafica:
– Valutazione osservativa della qualità grafiche delle prove scritte
– Prove di velocità di scrittura
– Prova per la valutazione del grafismo
Per le abilità matematiche:
– Valutazione del senso numerico
– Valutazione dei fatti aritmetici (tabelline, somme e sottrazioni entro il 10)
– Valutazione del calcolo mentale.
Per la formalizzazione dell’eventuale diagnosi, valida ai fini scolastici, di uno o più DSA, la legge regionale della Lombardia impone un percorso diagnostico che coinvolge tre figure professionali: Neuropsichiatra Infantile, Psicologo e Logopedista che facciano parte della medesima equipe multidisciplinare, regolarmente accreditata dall’Ufficio Regionale della Sanità della Lombardia.
La valutazione diagnostica, anche nel caso non sia possibile la diagnosi di DSA, può essere completata da una esaustiva valutazione neuropsicologica di secondo livello che indaghi approfonditamente lo stato delle funzioni cognitive: percezione, linguaggio, attenzione, memoria, ragionamento, funzioni esecutive, prassie, integrazione visuomotoria (abilità costruttive), organizzazione spaziale.
In questo modo è possibile tracciare un preciso profilo funzionale che possa evidenziare punti di forza e di debolezza. Questo, in linea con le più recenti disposizioni in materia di Bisogni Educativi Speciali (BES) consentirà di redigere un Piano Didattico Personalizzato (PDP) in grado di rispettare meglio le esigenze del bambino/ragazzo.
Il Profilo Funzionale è altresì fondamentale per di formalizzare un percorso di potenziamento cognitivo, personalizzato, con l’obiettivo di migliorare le funzioni carenti.
La ricaduta positiva sulla quotidianità scolastica è garantita da un più efficiente funzionamento delle abilità di base che permettono al bambino di esprimere al meglio il suo potenziale intellettivo, grazie all’utilizzo di strategie più efficaci. Molto spesso si evidenzia anche un franco miglioramento delle funzioni strumentali scolastiche (lettura, scrittura e calcolo).
Il percorso di potenziamento cognitivo viene implementato integrando “su misura” procedure di PAS (Programma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein) e di Terapia Visuospaziale, Logopedica e Neuropsicologica.
Porta da noi il tuo bimbo, preparalo per una giornata all’insegna del divertimento e dell’apprendimento.
Il tuo bimbo non si limiterà a guardare la tv bensì lo faremo giocare e svagare con laboratori creativi.
Tutto quello che non riesci a fare con la sua presenza finalmente potrai farlo, tranquilla che ti mancherà poco perchè sarà in buone mani.
Finite le ore prestabilite potrai venire a riprendere il tuo bimbo in sede e riporrtarlo con te alla vita di tutti i giorni.
Il centro è composto da personale qualificato.
La nostra organizzazione, nell’interesse primario dei nostri clienti, opera sotto la stretta supervisione di personale laureato e/o appositamente formato. Ricordiamo che il nostro operato non può sostituire mai l’intervento medico.